Il trend termico per hotel e spa
C’è un’esperienza che negli ultimi mesi è uscita dalla nicchia degli appassionati per diventare richiesta, misurabile e riconoscibile: l’idroterapia calda-fredda, ovvero la sequenza guidata di calore (sauna o biosauna), raffreddamento controllato (doccia fredda o cold plunge) e recupero breve.
Non è solo un trend social, ma di un vero e proprio format operativo che funziona negli hotel perché crea un rituale chiaro, percepito come efficace dall’ospite e sostenibile per la struttura, ovviamente se progettato con i giusti accorgimenti.
In questo articolo, noi di Acquapro, vedremo:
- perché conviene inserirlo o aggiornarlo nelle proprie strutture (hotel, spa, bandb);
- come costruire un percorso caldo–freddo adatto a chi è alla prima esperienza;
- quali risultati può portare in termini di qualità del servizio, recensioni e marginalità.
Perché conviene inserirlo o aggiornarlo nel settore hospitality
Il 2025 è stato l’anno in cui l’esperienza termica “caldo–freddo–recupero” è uscita dalla sperimentazione ed è diventata aspettativa per l’ospite wellness e i frequentatori di spa.
A proposito di SPA, leggi il nostro articolo dedicato: “Dall’idea al benessere, come abbiamo trasformato due cantine in una spa privata”.
Chi prenota una spa d’hotel cerca un beneficio tangibile in tempi brevi: lucidità mentale, sensazione di energia, sonno migliore la notte stessa. L’idroterapia calda-fredda risponde a questo bisogno con una fruizione scandita, breve e ripetibile, che non necessita di competenze tecniche né di grande disponibilità di tempo.
Per la direzione alberghiera significa avere un prodotto chiaro da comunicare e da vendere: un rituale di valore, una durata definita (20–25 minuti), un prezzo coerente con il posizionamento e regole d’uso semplici.
Senza contare che, dal punto di vista economico, i costi operativi sono prevedibili e ottimizzabili: docce a portata controllata e percorsi compatti, infatti, riducono i consumi d’acqua ed energia, senza contare che la rotazione degli ospiti in slot brevi migliora l’uso degli spazi nelle ore di punta.
Come costruire un percorso di idroterapia caldo freddo
La struttura del rituale è lineare: caldo, freddo, recupero, ripetibile fino a tre volte. L’ospite entra con 8–12 minuti di sauna ben ventilata (o biosauna per un approccio più dolce), passa a 30–60 secondi di raffreddamento e conclude con 3–5 minuti di quiete, idratazione e respiro lento. Più che la tecnologia in sé, conta la regia dell’esperienza: transizioni brevi tra gli ambienti, segnaletica minimale ma chiara, un timer visibile, pochi messaggi chiave su respirazione e ascolto del corpo.
Il freddo non deve intimorire: oltre alla vasca dedicata al plunge, funzionano molto bene docce a intensità progressiva (nebulizzata → pioggia → cascata), che permettono ai neofiti di fermarsi senza percepire “fallimento” e, allo stesso tempo, garantiscono un raffreddamento efficace.
Inoltre, nelle ore di maggiore afflusso, un micro-coaching del personale, 30 secondi di spiegazione all’ingresso, aumenta il tasso di completamento del percorso e la soddisfazione finale.
La comunicazione di sicurezza e inclusività resta essenziale ma non invadente: avvertenze chiare per gravidanza e patologie cardiovascolari non compensate, suggerimenti per la versione “gentle cold” (pochi secondi, respiro nasale, uscita al primo segnale di disagio), indicazioni su idratazione e tempi minimi di recupero. Così si ampliano le fasce d’utenza senza medicalizzare l’esperienza.
Che risultati aspettarsi: servizio, recensioni, marginalità
Quando il percorso è progettato con coerenza, i risultati si vedono in tre aree.
La prima è la qualità percepita: l’ospite avverte una differenza netta tra “prima e dopo” già alla prima fruizione, e questo si riflette nelle recensioni con parole chiave come “energia”, “chiarezza”, “defaticante”.
La seconda è la gestione dei flussi: slot e percorsi compatti evitano assembramenti casuali e stabilizzano l’uso degli ambienti, liberando risorse del team.
La terza riguarda la redditività: un rituale di 20–25 minuti si integra con naturalezza in pacchetti e upsell (massaggi decontratturanti, scrub pre-sauna, sessioni di breathwork), aumentando lo scontrino medio senza allungare eccessivamente la permanenza.
Sul piano direzionale, essendo fermi sostenitori di una filosofia eco e smart, consigliamo di monitorare pochi, semplici KPI: litri per ospite per ciclo (per tenere sotto controllo i consumi), costo energetico per percorso, tasso di completamento dei tre step, NPS post-esperienza e conversione verso trattamenti successivi.
Sono indicatori che permettono di correggere rapidamente la rotta, ad esempio tarando la portata delle docce o la distanza tra gli ambienti e di comunicare con trasparenza l’impegno della struttura su sostenibilità e benessere.
Come può supportarti Acquapro?
Noi di Acquapro realizziamo wellness corner su misura per hotel e resort, occupandoci della scelta delle tecnologie (saune, docce emozionali, vasche per cold plunge con gestione efficiente dei ricambi) alla regia dell’esperienza, fino ai protocolli operativi e alla formazione del team. Lavoriamo con un’attenzione concreta ai temi che contano per la direzione: consumi, manutenzione, compliance e reputazione.
Se stai valutando di introdurre il rituale sauna + freddo nella tua spa, o se vuoi aggiornare quello esistente con un approccio più accessibile, sostenibile e coerente con le aspettative 2025, possiamo partire da uno studio di fattibilità: analisi degli spazi, proposta di layout, stima OPEX, timeline e set di KPI per misurare i risultati fin dai primi mesi.
Parliamone: raccontaci gli obiettivi della tua struttura e ti proponiamo il percorso più adatto ai tuoi ospiti, ai tuoi spazi e al tuo brand.